Tabellino della partita

15/01/1978 - Lecce, stadio Via del Mare
18° giornata del Campionato di Serie B 1977/1978
Lecce 0Taranto 0
Nardin
Lorusso
Lugnan
Belluzzi
Zagano
Mayer
Sartori
De Pasquale
Biasiolo
Russo
Beccati
Buso
Giovannone
Cimenti
Panizza
Dradi
Nardello
Gori
Fanti
Jacovone
Selvaggi
Caputi
All.: GiorgisAll.: Rosati Domenico detto Tom
Eventi:
Ammonizione Cimenti
Ammonizione Mayer
Arbitro: Tonolini di Milano
Note:
Cielo nuvoloso con vento che ha favorito il Lecce nel primo tempo e che si è attenuato nella ripresa. Terreno di gioco in buone condizioni. Calci d'angolo 9 a 3 (p.t. 3 a 1) per il Lecce. Stadio di Via del Mare, un colpo d'occhio per la policromia dei vessilli sbandierati, ma non pieno zeppo, oggi c'erano 14.100 spettatori paganti per un incasso di 48.126.000 lire più 900 abbonati. A disposizione per il Lecce: il secondo portiere Vannucci, lo stopper Loprieno e l'interno-ala Giorgio Skoglund: per il Taranto il secondo portiere Mantua, il terzino Capra e l'ala Turini.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 16 gennaio 1978 così titolava: "Lecce e Taranto: un punto ciascuno per rimettersi in sesto e ripartire" Il derby è stato giocato a parole in modo più avvincente nei giorni della vigilia e nei minuti che l'hanno preceduto anzichè sul campo. E' capitato in un brutto momento, sia per il Lecce che per il Taranto. Il rimaneggiamento della formazione non consentiva al Lecce di nutrire eccessive ambizioni, ci sarebbe stato da attaccare e l'indisponibilità di Montenegro e Loddi e poi quella di Evert Skoglund era in grosso handicap. Giorgis ha dovuto far ricorso ad accorgimenti tattici con Biasiolo finto centravanti. Un punto era il sogno dei tarantini per circoscrivere un periodo nero. Nel primo tempo la volontà delle due squadre di arrivare al gol non era sorretta dalla convinzione. Occasioni da gol se ne sono registrate pochissime, quasi tutte in favore del Lecce. Ripresa a senso unico o quasi, con palla che stazione per lo più in area tarantina, ma di palle-gol vere e proprie se n'è vista solo una, sul piede di Biasiolo a circa un quarto d'ora dalla fine: triangolo Beccati-Sartori-Biasiolo e l'ex milanistaè in ottima posizione solo davanti a Buso ma il tiro è troppo angolato e la palla va sul fondo. derby fiacco, emozioni col contagocce eppure Lorusso ha trovato il modo di infiammare il pubblico che alla fine gli ha tributato un calorosissimo applauso. Giorgis aveva destinato il terzino "tutto grinta" al controllo di Selvaggi: come potrà cavarsela, si diceva, contro l'inventiva e l'agilità di Selvaggi? I dubbi sono durati solo alcuni minuti, fino a quando cioè Lorusso non ha preso le misure al tarantino che aveva iniziato in maniera superlativa. Poi non lo ha mollato più nemmeno un istante nonostante Selvaggi si spostasse in ogni parte del campo nella speranza di toglierselo di dosso. Ma Lorusso non era ancora contento, allora ha cominciato a spingersi in avanti per dare man forte a centrocampisti e punte. Testa incassata nelle spalle e zazzera al vento, Lorusso si è scatenato sulle fasce laterali in fughe vertiginose verso il fondo con cross per la testa di Beccati o qualche altro. Ad un certo punto si è trovato sbilanciato in avanti e Selvaggi, servito a centrocampo, si è involato. Lorusso lo ha rincorso, il pubblico di parte leccese ha quasi trattenuto il respiro: qualche attimo di suspense prima di scoppiare in un applauso lunghissimo e liberatorio. Il terzino ce l'aveva fatta ancora una volta, aveva raggiunto Selvaggi prima che potesse entrare in area di rigore, gli aveva tolto il pallone e, senza nemmeno prendere fiato, era ripartito a grandi falcate verso la porta tarantina.