Tabellino della partita

09/04/1978 - Lecce, stadio Via del Mare
29° giornata del Campionato di Serie B 1977/1978
Lecce 1Sampdoria 1
Vannucci
Pezzella
Lugnan
Belluzzi
Zagano
Mayer
Skoglund
Biasiolo
Loddi
Sartori
Montenegro
Cacciatori
Arnuzzo
Bombardi
Rossi
Ferroni
Lippi
Saltutti
Paolini
Re
Tuttino
Savoldi
All.: GiorgisAll.: Canali Giorgio
Eventi:
10' Gol Skoglund
46' Sostituzione Bresciani per Bombardi
67' Sostituzione Cianci per Loddi
86' Gol Re
Ammonizione Saltutti
Ammonizione Arnuzzo
Ammonizione Lugnan
Ammonizione Lippi
Arbitro: Celli di Trieste
Note:
Pomeriggio di pioggia e terreno di gioco ridotto ad un acquitrinio. Ammoniti per proteste Arnuzzo e Lippi (Samp), Saltutti (Samp) per gioco falloso e Lugnan per ostruzionismo. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Nardin e il centrattacco Beccati; per la Sampdoria il secondo portiere Pionetti e l'interno D'Agostino. Esordio in B del giovanissimo Cianci, centrocampista di 18 anni e mezzo. Sorteggio antidoping negativo. Premiato Montenegro per le 100 partite giocate nel Lecce con una medaglia d'ora offerta dalla società e una targa d'oro offerta dal Lecce club centro di coordinamento. Angoli 6 a 3 (p.t 3 a 1) per la Sampdoria. Spettatori paganti 11.000 ai quali vanno aggiunti il migliaio di abbonati. L'incasso è stato di 37.100.000 lire, poteva andare meglio ma indubbiamente il cattivo tempo ha tenuto lontana la gente dallo stadio.
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 10 aprile 1978 così titola: "Il Lecce spreca e rischia troppo con la Samp ma la corsa verso la A continua". Quasi tutto come nella partita d'andata, oggi per la verità le parti si sono capovolte e la Sampdoria si è potuta prendere la rivincita pareggiando a 4' dalla fine, complice Vannucci (sostituto di Nardin, fermato da un infortunio al polso sinistro) che, tradito dal terreno fangoso, non è riuscito ad arrivare su un pallone senza pretese calciato da Re da oltre 20 metri e piuttosto debolmente. Un'autentica disgrazia, anche perchè Vannucci si era comportato in maniera brillante sino a quel momento, risultando il migliore del Lecce. Quel ritardo d'intervento sul tiro di Re (venuto a conclusione di una furiosa mischia) gli ha bruciato malamente una giornata di gloria. Comunque, non tutte le colpe di quest'altro pareggio interno (il secondo consecutivo dopo quello con la Ternana) debbono essere addossate al solo Vannucci. E' stato tutto il Lecce a "meritare" questo 1-1, non giocando per 80 minutie lasciando in maniera incredibile l'iniziativa ad una Sampdoria che è stata bella a vedersi per quel suo gioco compassato (da A per intenderci), ma che se aggredita, così come era accaduto nei primi 10 minuti, avrebbe potuto subire a Lecce una pesantissima sconfitta. il pareggio, ad ogni modo, non fa una grinza. Fa soltanto rabbia la maniera con cui il Lecce lo ha subito (anche ad Avellino gli ultimi 5 minuti gli furono fatali), a dimostrazione che le partite durano effettivamente 90 minuti e che quindi bisogna giocarle fino in fondo (...) Non è ammissibile penare per tutta la gara, considerando che il Lecce, se si decide di giocare, può non soltanto dare spettacolo (come ha fatto nei primi minuti di gara oggi), ma anche superare formazioni che passano per le migliori del campionato. Oggi se ne è avuto un limpido esempio, ed invece della vittoria che poteva essere anche roboante, il Lecce ha solo collezionato un pareggio. Gli è andata bene, se la Sampdoria avesse segnato al 20' della ripresa, invece di colpire un clamoroso palo ancora con Re, forse avremmo assistito ad un finale ancora più drammatico. Tutte queste incertezze nel Lecce si sono avute principalmente perchè a centrocampo le cose non hanno funzionato come dovevano (...) Ora come ora il Lecce ha il dovere di tentare il tutto per tutto non solo per onorare con il bel gioco (visto che sa giocare) la sua posizione di prestigio in classifica, ma deve anche mettersi in testa che, per tentare quella promozione in A cui tutti cominciano a crederci, deve osare di più e soprattutto sfruttare a dovere le partite interne (...) Il Lecce ha mostrato di avere uomini capaci per arrivare in alto e, cosa ancor più importante, quel Loddi che, dato per spacciato dai soliti detrattori, oggi non solo ha giocato bene, ma ha dato il "la" al gol di Skoglund al 10' del p.t. con una delle sue punizioni-bomba, non trattenuta da Cacciatori e sfruttata a dovere prima da Montenegro e poi da Evert Skoglund che, di sinistro, ha segnato imparabilmente. Certo, Loddi non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, ma è apparso guarito completamente, tanto che anche su un terreno impossibile (in certi punti il pallone era nascosto dall'acqua) si è mosso senza difficoltà dando parecchio fastidio al suo controllore Bombardi. Partita che può essere descritta con due sole frasi: sino al 10' del p.t. l'hanno dominata i salentini, poi l'hanno fatta da padroni i sampdoriani. Pareggio che forse, nonostante tutto, sarebbe potuto essere vittoria per il Lecce se l'arbitro Celli di Trieste (quello che non arrivò in tempo a Marsala, per cui il Lecce rifiutandosi di giocare perse la partita e fu penalizzato di un punto e come conseguenza perdette anche la promozione dalla C alla B) non avesse inspiegabilmente detto di "no" ad un rigore nettissimo (al 31' della ripresa) su un gran tiro di Belluzzi diretto in porta e respinto con la mano da Arnuzzo, salvando c0sì un gol già fatto poichè Cacciatori era fuori dai pali. Una grossa recriminazione per il Lecce, così come può anche recriminare sul fatto che ha giocato gli ultimi 15' in dieci uomini per l'infortunio subito da Evert Skoglund, "toccato" in maniera rude da Ferroni. Due cose storte per il Lecce, alle quali se ne possono aggiungere altre due o tre come quel gol non realizzato da Biasiolo (al 42' del p.t.) che, scivolando, non ha concluso a porta quasi vuota; e ancora il gol salvato da Arnuzzo (al 26' della ripresa)= sulla linea di porta a conclusione di un gran tiro di Sartori; e la punizione-bomba calciata dal giovane Cianci con pallone passato mezzo metro oltre la traversa al 36' della ripresa. Ma c'è anche da dire che la Sampdoria oltre a colpire il palo aveva sfiorato il pareggio in diverse circostanze sia nel primo tempo (con Ferroni, Re e Saltutti), sia nella ripresa quando ha preso d'assalto la porta salentinaed ha effettuato diversi tiri-gol, alcuni neutralizzati con bravura e tempestività da Vannucci, altri passati lontani dai pali o non sfruttati a dovere da Bresciani, Saltutti e Ferroni.