News
domenica 31 agosto 2014 Stregati dalla Lupa
Ad Aprilia, sul campo della Lupa Roma, il Lecce apre il campionato con un pesante tonfo. Passati in vantaggio con un gran tiro di Salvi dalla lunga distanza, i giallorossi nella ripresa si sono fatti raggiungere e superare nel giro di tre soli minuti. Una sconfitta all'inizio di una lunga stagione, sebbene meritata, non deve causare scandalo, sopratutto se subìta con una formazione priva di ben undici giocatori; a preoccupare però sono i segni di continuità con la stagione passata.
Non si pensi tanto alla sconfitta iniziale di Salerno (che pure era maturata con la stessa dinamica di punteggio di quella odierna), quanto all'ultima partita, che della stagione aveva rappresentato la perfetta sintesi: il vantaggio iniziale, dovuto più alla superiorità tecnica e all'estro dei singoli che alla capacità di creare una manovra fluida; l'incapacità di arrotondare il punteggio e portare a casa la partita incanalatasi su un binario favorevole; il progressivo spegnersi delle energie, dovuto a una condizione atletica mai perfetta e a un'età media molto alta; l'inconsistenza della difesa una volta messa sotto pressione.
Anche contro la Lupa un approccio autorevole e l'estemporaneo vantaggio iniziale hanno illuso i tifosi giallorossi, che hanno poi visto una squadra con sempre meno energie e senza più nessuna idea, spegnersi gradualmente e lasciare campo agli avversari; se a Frosinone c'era la spiegazione della stanchezza di fine stagione, oggi si può cercare l'attenuante della stagione appena iniziata e dell'orario inadatto a una partita di calcio nel mese di agosto. Un'altra scusanta sta nel gran numero di squalificati (Caglioni, Diniz, Abruzzese, Vinetot, Martinez, Lopez, Bogliacino, Lepore) ma non si può non notare che le assenze più importanti riguardano tutte il reparto arretrato, mentre dalla cintola in sù i sei giocatori schierati oggi potrebbero a buon diritto essere considerati "titolari".
Insomma, la sconfitta di oggi non rappresenta forse un allarme rosso, ma è sicuramente un campanello di allarme che deve suonare forte nelle orecchie di Lerda e di Antonio Tesoso.
Non si pensi tanto alla sconfitta iniziale di Salerno (che pure era maturata con la stessa dinamica di punteggio di quella odierna), quanto all'ultima partita, che della stagione aveva rappresentato la perfetta sintesi: il vantaggio iniziale, dovuto più alla superiorità tecnica e all'estro dei singoli che alla capacità di creare una manovra fluida; l'incapacità di arrotondare il punteggio e portare a casa la partita incanalatasi su un binario favorevole; il progressivo spegnersi delle energie, dovuto a una condizione atletica mai perfetta e a un'età media molto alta; l'inconsistenza della difesa una volta messa sotto pressione.
Anche contro la Lupa un approccio autorevole e l'estemporaneo vantaggio iniziale hanno illuso i tifosi giallorossi, che hanno poi visto una squadra con sempre meno energie e senza più nessuna idea, spegnersi gradualmente e lasciare campo agli avversari; se a Frosinone c'era la spiegazione della stanchezza di fine stagione, oggi si può cercare l'attenuante della stagione appena iniziata e dell'orario inadatto a una partita di calcio nel mese di agosto. Un'altra scusanta sta nel gran numero di squalificati (Caglioni, Diniz, Abruzzese, Vinetot, Martinez, Lopez, Bogliacino, Lepore) ma non si può non notare che le assenze più importanti riguardano tutte il reparto arretrato, mentre dalla cintola in sù i sei giocatori schierati oggi potrebbero a buon diritto essere considerati "titolari".
Insomma, la sconfitta di oggi non rappresenta forse un allarme rosso, ma è sicuramente un campanello di allarme che deve suonare forte nelle orecchie di Lerda e di Antonio Tesoso.