Il pareggio di Matera è un punto guadagnato per il Lecce, che ha fornito una prestazione abbastanza scialba e pigra, condita dalla solita mancanza di concretezza sotto porta. E se il migliore dei giallorossi è stato Perucchini, si capisce che anche in difesa (composta dagli stessi tre - Freddi, Camisa e Abruzzese - impiegati nella vittoria col Cosenza) le cose non sono andate troppo bene. Il Lecce ha comunque concluso la quinta partita, sulle sei dell'era Braglia, senza reti al passivo e il tecnico dei salentini se ne compiace: "Abbiamo pareggiato una partita che, in altri momenti, avremmo perso - ha dichiarato in conferenza stampa - anche se - ha poi ammesso - abbiamo ancora dei problemi che dobbiamo cercare di risolvere in breve tempo". Il primo è probabilmente l'ormai cronica difficoltà a segnare, causata anche da due attaccanti - Moscardelli e Curiale - che sembrano aver dimenticato come si fa gol: e se il "Mosca", su gentile invito della difesa materana, è riuscito solo a scheggiare il palo tirando da posizione centrale a pochi passi dalla linea dell'area di porta, per Curiale oggi c'è solo da registrare l'ennesimo "non pervenuto" della stagione. Ben poco incisivi sono stati anche Surraco e Doumbia, che Braglia aveva inizialmente schierato al fianco di Moscardelli; il francese, in particolare, ha fallito una ghiotta occasione e sprecato qualche ripartenza, convincendo il suo tecnico a sostituirlo a inizio ripresa con il già citato Curiale: un passaggio dalla padella alla brace per il povero Braglia.
Domenica prossima il Lecce sarà di scena ad Agrigento, contro un Akragas che nelle ultime due partite ha incassato sette reti: la trasferta siciliana, insomma, sembrerebbe proprio un'occasione irripetibile perchè gli avanti del Lecce riescano finalmente a sbloccarsi.