domenica 13 novembre 2016 Nè crisi nè crescita

L'allenatore del Lecce, Pasquale Padalino
L'allenatore del Lecce, Pasquale Padalino

La settimana scorsa, dopo la sconfitta di Catania e i pareggi con Foggia e Fondi, il Direttore Sportivo Meluso aveva tenuto una conferenza stampa, dai toni piuttosto ottimistici - e a tratti persino trionfalistici - con lo scopo di rasserenare l'ambiente e mettere a tacere le prime voci che parlavano apertamente di crisi. Il DS aveva interpretato gli inciampi delle partite precedenti come parte di un "processo di crescita" nel quale il gioco del Lecce, "dal match contro l'Alto Vicentino a quello di Fondi", era stato in costante crescita. Lo stentato pareggio interno con il Cosenza lo ha in parte contraddetto: non si può forse dire che il Lecce sia in crisi, ma certamente quella attuale sembra una fase più di involuzione che non di crescita.
La partita contro il Cosenza presentava molte insidie: una squadra proveniente da tre sconfitte, che predilige il gioco di rimessa aspettando gli avversari ben rintanata nella propria metà campo, e che per giunta andava affrontata senza Caturano, centravanti titolare fermato per squalifica. Le insidie previste sono diventate difficoltà reali quando Statella ha chiuso la prima mezz'ora di gioco finalizzando al meglio un bel contropiede calabrese. Il Lecce ha risposto con un gran possesso palla, ma troppo lento e assolutamente sterile al cospetto di una difesa attentissima e di un portiere - Perina - autore di una prestazione senza la minima sbavatura. La scelta di Padalino di schierare Fiordilino al posto di Arrigoni non ha dato i frutti sperati, mentre Torromino ha smentito la convinzione del suo allenatore di poter tranquillamente ricoprire il ruolo di centravanti in assenza di Caturano. Vista la difficoltà di sfondare centralmente e l'incapacità di sfruttare i tanti cross fatti spiovere dalle fasce, il pareggio giallorosso poteva arrivare solo con un tiro dalla distanza: dopo diversi tentativi di Lepore, Fiordilino e Mancosu, è stato proprio il centrocampista sardo a battere Perina con una conclusione da fuori area.
A fine partita Padalino ha rimarcato la superiorità della sua squadra, a fronte di un Cosenza che si è difeso "con otto uomini in trenta metri". L'allenatore calabrese Roselli si è fatto beffe delle lamentele del suo collega, rivendicando con orgoglio di essere riuscito a impedire al Lecce di esprimere il suo gioco; e ha poi rincarato la dose evidenziando come Arrigoni, lasciato oggi in panchina da Padalino dopo un periodo di appannamento, l'anno scorso a Cosenza fosse stato così determinante da non aver saltato nemmeno un minuto di gioco in tutto il campionato. Una critica che Padalino e Meluso dovrebbero prendere in seria considerazione.