domenica 12 febbraio 2017 Più calcio, meno internet

Saverio Sticchi Damiani e mister Padalino
Saverio Sticchi Damiani e mister Padalino

Nella settimana iniziata con il Lecce sconfitto a Caserta, dopo una prestazione preoccupantemente simile a quella (più fortunata nel risultato finale) di cinque giorni prima a Catanzaro, l'attenzione di tifosi e addetti ai lavori è stata rivolta più a internet e ai social network che non a quello che era successo in campo. A distrarre l'attenzione dalle prestazioni di Caturano e compagni sono infatti arrivate due conferenze stampa sorprendentemente polemiche.
Nella prima il presidente onorario Sticchi Damiani ha difeso Padalino dalle critiche mossegli da una parte della tifoseria: "Nel calcio moderno - ha spiegato Sticchi Damiani - ci sono due tipologie di tifosi. Quelli che seguono la squadra, che vengono allo stadio, che vanno in trasferta, sono agganciati alla realtà e per i quali le delusioni, le critiche e le sofferenze fanno parte della fisiologia del rapporto tra un tifoso e la sua squadra. A questi dico grazie e ne capisco il dispiacere perchè è la stessa sensazione che proviamo noi dopo una sconfitta come quella di Caserta. Poi - ha continuato il presidente onorario - c'è un mondo sempre più crescente che si diverte a lanciare messaggi nel mondo dei social. E' un mondo pericoloso perchè spesso viene rappresentata una realtà distorta; ad esempio, subito dopo l'annuncio di questa nostra chiacchierata si dava per certo l'esonero dell'allenatore che domenica scorsa ci ha portato al primo posto. Allora chiedo alla parte buona dell'informazione, a quella seria, di darci una mano in questo senso perchè ormai chiunque voglia, per qualsiasi fine, destabilizzare e creare disinformazione, trova il modo di farlo. Ai tifosi chiedo ancora una volta l'aiuto che non ci hanno mai negato".
La stessa distinzione tra tifosi buoni e cattivi è ritornata nella conferenza stampa che Padalino ha tenuto alla vigilia della partita con il Siracusa: "Durante questa settimana i calciatori mi hanno dato segnali di grande positività e voglia di essere subito di nuovo protagonisti, a fronte di tante chiacchiere e di tante persone che hanno parlato e addirittura sparlato. Altri segnali positivi - ha continuato il tecnico giallorosso - sono partiti dalla società e da quei tifosi, che reputo tifosi veri, che sono venuti a incitarci in allenamento e non quelli che si ritagliano un piccolo spazio di notorietà dietro una tastiera senza mai farsi vedere. Quella è la gente che amiamo e ringraziamo, quelli che anche dopo una sconfitta amara continuano ad avere pensieri positivi in un contesto in cui si va sempre alla ricerca del negativo anche quando le cose vanno bene. Non saranno comunque le finte notizie a intaccare un ambiente coeso, in cui i ragazzi si sono allenati a mille e i tifosi sono venuti a incoraggiarci".
Poi è finalmente stato il momento di tornare in campo e il Lecce, sebbene calpestasse il prato di casa, non è apparso molto diverso da quello delle due precedenti apparizioni in trasferta: pasticcione in difesa, talentuoso ma sprecone in attacco, con un centrocampo che inventa poco e filtra ancor meno. E, come a Catanzaro e Caserta, nonostante un'indiscutibile superiorità tecnica dei giallorossi, a decidere il risultato finale sono stati gli episodi, stavolta particolarmente imprevedibili: due rigori, entrambi discutibili, un errore dal dischetto, un autogol da trattamento sanitario obbligatorio, una rimonta che al Siracusa, per fortuna, riesce solo in parte.
Le notizie migliori del fine settimana arrivano però da Taranto e Matera, dove il Foggia e la squadra di Auteri subiscono due pesanti e imprevedibili sconfitte che regalano al Lecce il primo posto in solitaria; un primo posto che, alla vigilia dello scontro diretto tra Foggia e Matera, potrebbe rappresentare l'inizio di una vera e propria fuga. E visto che, sull'onda dell'entusiasmo per questa importante vittoria, le critiche all'allenatore che ci ha nuovamente "portato al primo posto" subiranno probabilmente una battuta di arresto, è auspicabile che il nostro tecnico e i nostri dirigenti possano tornare a concentrarsi su allenamenti e tattica e preoccuparsi un po' meno di internet e dei social network.