lunedì 16 aprile 2018 Tirare diritto fino alla fine

Il capitano Checco Lepore, in gol contro il Fondi
Il capitano Checco Lepore, in gol contro il Fondi

Il Lecce svolge con attenzione il compitino domenicale e fa un altro importante passo per liberarsi del suo personale lato oscuro e per avvicinarsi al traguardo stagionale. Come sempre non si è trattato di un compito semplice né scontato, nonostante i giallorossi avessero di fronte una squadra in oggettiva emergenza, tecnicamente non irresistibile e reduce da una stagione molto tormentata. Ma si sa, in questo finale di stagione nulla è semplice per il Lecce e per nessuna delle tre contendenti alla promozione diretta. Già altre circostanze partite dal pronostico cosiddetto "già scritto" si sono rivelate maledettamente complicate tanto da rappresentare un'occasione persa per i giallorossi. Contavano i tre punti e così è stato.
Il Lecce ha mostrato sin da subito di saperlo ed è partito bene, con convinzione, rendendosi ancora una volta pericoloso soprattutto con combinazioni negli spazi stretti. È in questo modo che nei primi venti minuti Di Piazza è riuscito una prima volta con un preziosismo a mettere davanti al portiere Costa Ferreira e, poco dopo, anche Mancosu, a seguito di una buona triangolazione si è presentato in area, con Elezaj pronto nell'occasione nel respingere il tiro a botta sicura. Per tutto il corso del primo tempo il Lecce ha spinto con ordine e con convinzione ma ha trovato la rete solo al 27' con Lepore da fuori area, con un tiro a giro parente stretto di un cross che ha baciato il palo alla destra del portiere laziale e si è insaccato. Non è mancato qualche rischio per la porta di Perucchini, prodotto da alcuni degli uomini di maggiore esperienza del Racing Fondi, primo fra tutti un applaudito Daniele Corvia; nel complesso i giallorossi sono comunque apparsi sempre in controllo della partita. Nella ripresa Liverani ha mantenuto inizialmente lo stesso assetto tattico, procedendo solo a partire dal 20' alla sostituzione di un buon Caturano per Saraniti e di Costa Ferreira con Tabanelli. Proprio servito da un preciso cross dalla destra di quest'ultimo, all'85' Di Piazza ha potuto staccare indisturbato di testa a centro area e realizzare la rete che chiudeva l'incontro.
Da questo episodio si può partire per valutare alcuni elementi incoraggianti che emergono dalla storia della partita. La combinazione tra l'ex Padova e Di Piazza in occasione del goal è da manuale del calcio sia per la qualità dell'esecuzione sia per il senso della posizione e la precisione della punta leccese, che nel corso della partita si è dimostrato non solo ispirato ed efficace ma anche insolitamente altruista in più di un'occasione. Una maggiore tranquillità nel giocare la palla e la propensione al fraseggio degli attaccanti giallorossi sono altri aspetti confortanti: Di Piazza e Caturano si sono cercati e trovati in più di un'occasione (solare il fallo da rigore, non concesso, sul secondo nella ripresa) e in alcuni momenti hanno lasciato piacevolmente intuire una ritrovata intesa. Meno personalismi, più voglia di giocare per e con i compagni, e in generale per tutti gli undici in campo una compattezza e un equilibrio che da tempo non si vedevano. Questa maggiore coesione e una sostanziale serenità nel gestire la partita sembrano essere gli indizi più importanti di una squadra in crescita e di una condizione mentale adeguata per affrontare gli ultimi non banali ostacoli. Alle sue spalle tuttavia, mentre rallenta il Trapani, il Catania riprende spedito la sua marcia contro l'ultima in classifica e fa capire che i giochi non sono fatti. A questo punto il Lecce può permettersi di rifiatare una settimana, consapevole di aver fatto il suo, senza cadere nell'errore di fare eccessivo affidamento su quello che accadrà tra sette giorni nello scontro diretto tra le due siciliane.
Tirare dritto per la propria strada, dare tutto il meglio di sé e anche di più: questo è il mantra che deve guidare pensieri, comportamenti e mentalità degli uomini di Liverani. E con questo stato d'animo il popolo giallorosso deve accompagnare per mano i suoi ragazzi fino alla meta. Avanti Lecce, bisogna stringere i denti ancora per un po': i conti si fanno alla fine.

(o-w.k.)