martedì 23 aprile 2019 Tre punti pesantissimi

Una fase di Perugia-Lecce
Una fase di Perugia-Lecce

Il Lecce si regala un altro exploit e va a vincere una partita dura e di sacrificio sul campo del Perugia, giocando anche contro la tradizione che lo aveva visto quasi sempre soccombere al Curi, e contro le pressioni di un finale di campionato incerto ed esaltante.
È stata una partita brutta, a tratti difficile per molti motivi: il campo, ridotto in pessime condizioni dalla pioggia continua, che non ha certo favorito le due squadre, entrambe molto tecniche; le molte assenze nelle file leccesi, che hanno costretto Liverani a reinventare di fatto l'intera linea difensiva, con Meccariello spostato a destra e l'inserimento di Riccardi al centro della difesa insieme a Marino. A queste situazioni di oggettiva difficoltà va aggiunta la qualità del Perugia, una delle squadre che maggiormente aveva messo i giallorossi in difficoltà durante il girone di andata, e la convinzione che delle tre pretendenti alla promozione diretta il Lecce fosse quella cui era assegnato nel turno pasquale il compito più arduo.
In apertura i giallorossi hanno cercato di tenere i padroni di casa lontani dalla propria area e per larghi tratti sono riusciti in questo intento, pur senza mai dare l'impressione di poter controllare la partita. In difficoltà nel praticare una circolazione di palla rapida e precisa, a causa delle condizioni del terreno, il Lecce è stato almeno un paio di volte costretto a subire le ripartenze del Perugia, che si è reso pericoloso con una penetrazione centrale di Verre al 13' (ottima la respinta terra di Vigorito) che si ripete di testa pochi minuti dopo. Nel complesso la prima mezz'ora di gioco ha visto un predominio dei padroni di casa umbri, che alla fine dell'incontro prevarranno nel possesso palla e nelle conclusioni. Molto vivace e imprevedibile in avanti, grazie a soprattutto a Melchiorri e Verre, il Perugia ha impedito per gran parte del tempo al Lecce di trovare i ritmi congeniali. I giallorossi si sono comunque resi pericolosi almeno in due occasioni: al 28' con un tentativo di Majer dal limite dell'area che ha sfiorato l'incrocio dei pali della porta perugina, e al 37' con una repentina girata in area di Mancosu che ha trovato pronto alla respinta Gabriel. Sul conseguente angolo il Lecce si portava avanti grazie a un ottimo schema manovrato che vedeva duettare Falco e Petriccione, per il cross indirizzato in rete da La Mantia, puntuale a staccare di testa sul palo più lontano. Il vantaggio leccese durava tuttavia poco perché al 44', poco prima del riposo, Falzerano entrava in area dalla destra e, mandato a vuoto Venuti con dribbling a rientrare, infilava di sinistro Vigorito.
Anche la ripresa riproponeva il copione del primo tempo con un gioco sostanzialmente equilibrato, con le due squadre che più volte hanno tentato di prevalere tatticamente l'una sull'altra senza però ritagliarsi occasioni importanti. Era il Lecce a trovare ancora la via della rete, questa volta con un sinistro preciso e imprendibile di Falco, servito da La Mantia al limite dell'area avversaria, e che di fatto avrebbe messo il sigillo sulla partita. Una volta in vantaggio i giallorossi hanno subito le folate offensive del Perugia, determinato a ristabilire la parità, e hanno rischiato anche in modo significativo su un cross rasoterra da sinistra che Rosi non è riuscito solo per sfortuna a trasformare in goal e con i tentativi di Melchiorre e di Sadiq. Su quest'ultimo al 40' Vigorito ha compiuto un autentico miracolo con una parata a terra che ha blindato la porta leccese e con essa il risultato finale.
Nonostante abbia subito chiaramente la pressione offensiva dei padroni di casa, dopo il vantaggio, l'inedita retroguardia leccese ha comunque retto bene, grazie soprattutto ad una prova maiuscola di Meccariello e alla progressiva confidenza mostrata da un Riccardi comunque all'esordio stagionale. Ottimo anche Arrigoni schierato come improvvisato centrale di difesa a seguito dell'infortunio di Marino nella ripresa.
Il Lecce porta a casa tre punti preziosissimi da Perugia in una partita che avrebbe potuto anche perdere se si pensa ai fondamentali interventi del numero uno giallorosso e alle occasioni avute dagli umbri sotto porta nel corso del secondo tempo. Vincere era quello che si chiedeva ai ragazzi di Liverani a quattro partite dalla fine della stagione regolare: in questo finale di campionato, in cui conta essere più efficaci che belli il risultato non può che lasciare tutti pienamente soddisfatti. Tre punti conquistati sono anche un'iniezione di fiducia, un segnale importante che la squadra è stata capace di dare a se stessa e agli avversari. Ora occorre però grande cautela guardando ai due turni insidiosi che aspettano il Lecce, con la capolista Brescia e, appena due giorni dopo, in casa di un Padova disperato certo ma rinfrancato dal turno di riposo.
Due aspetti tranquillizzano e devono ispirare ottimismo. Colpiscono innanzi tutto la determinazione e la volontà che chiunque, protagonista o seconda linea, è capace di mostrare se chiamato in causa, anche per pochi minuti di gara. Lo si è visto con Bleve, chiamato a sostituire Vigorito sabato scorso, o con Arrigoni, improvvisato centrale difensivo in emergenza nella partita di Perugia. E lasciano ben sperare anche i margini di crescita che ancora si notano, sotto la mano di Liverani, in tutti gli uomini schierati, Tachsidis e La Mantia su tutti. Sono indicazioni che dicono che il Lecce è pronto a dire la sua fino alla fine, qualunque sia la direzione che prenderà la stagione. E fino alla fine andrà sostenuto e applaudito.

(o-w.k.)