giovedì 26 settembre 2019 Nel nome del calcio

Babacar in azione contro la Spal
Babacar in azione contro la Spal

Dopo aver incassato quattro schiaffoni la domenica precedente con il Napoli, il Lecce si riprende punti e credibilità contro la Spal nel turno infrasettimanale.
La partita rappresentava un crocevia per entrambe le squadre, dirette concorrenti nel mini campionato della salvezza: la Spal di Semplici ancora alla ricerca del gioco e della determinazione che le aveva consentito una difficile permanenza nella scorsa stagione di A; il Lecce per capire le ragioni delle prestazioni alterne di quest'inizio di campionato, non completamente giustificate da divari tecnici con l'avversario di turno o dalla condizione di forma di alcuni suoi uomini.
Liverani adotta ancora una volta un modulo molto offensivo, con Mancosu dietro le punte, e questa volta mette in campo dal primo minuto Babacar, affiancato da Filippo Falco. A centrocampo i tre prescelti sono Majer (in crescendo in questa prima parte della stagione e ormai un punto fermo del gioco leccese), Petriccione e Tabanelli. La disposizione adottata crea in avvio qualche sofferenza al Lecce, spesso sotto pressione a motivo della superiorità a centrocampo della Spal e della capacità dei padroni di casa di dare profondità al gioco e di arrivare facilmente a ridosso dell'area avversaria. All'11' tuttavia proprio Babacar, il giocatore che non ti saresti aspettato perché in difetto di condizione nella "strana coppia" d'attacco, si produce in una incursione in area spallina e con la sua fisicità costringe al fallo da rigore i difensori di casa. Ancora una volta la trasformazione è affidata a Mancosu che la esegue con freddezza. La Spal raggiunge tuttavia il pareggio in pochi minuti con un perfetto tiro a filo d'erba di Di Francesco che, ancora una volta sfruttando qualche incertezza della difesa leccese, scarica dal limite dell'area la palla nell'angolo alla destra di Gabriel.
Alla ripresa del gioco, quando ci si sarebbe aspettata un'accelerazione da parte degli emiliani, è ancora una volta il Lecce a colpire, questa volta con una incursione da destra di Filippo Falco, apparso molto più in partita nella seconda parte del match. All'ingresso in area del 10 leccese il pallone viene di fatto allungato dal suo diretto marcatore dove, appena fuori area, Calderoni calcia secco e regala al Lecce il secondo goal, con un tiro fortunosamente deviato alle spalle di Berisha da uno dei suoi difensori. La Spal reagisce con veemenza ma senza ottenere effetti significativi anche se in un paio di occasioni Gabriel deve intervenire con ottima reattività per sventare le conclusioni avversarie. Il Lecce tuttavia non tradisce la sua vocazione al gioco offensivo e si porta ancora in avanti con alcune veloci ripartenze (clamoroso l'errore di Rispoli dopo una lunga fuga a campo aperto) e al 28' colpisce ancora grazie, anche in questo caso, ad un rigore procurato da Mancosu e realizzato dallo stesso giocatore sardo che si rivela in questo modo un ottimo finalizzatore dal dischetto. Liverani a quel punto ridisegna il centrocampo proponendo con una linea a quattro dando spazio a La Mantia, finalmente al meritato esordio nella massima serie; dopo l'ingresso di Shakov per Babacar tocca anche all'ultimo arrivato Imbula che, pur in condizioni di forma evidentemente ancora imperfette, lascia intravedere nei pochi minuti giocati grande solidità fisica associata ad esperienza e tecnica.
Il Lecce si conferma così squadra corsara, e con la nuova vittoria in trasferta, questa volta a danno di una diretta concorrente, si colloca in una posizione di classifica più comoda alla vigilia del difficile impegno casalingo con la Roma. La partita di Ferrara conferma il credo di Liverani che si può riassumere nella scelta di salvarsi con il gioco e con la ricerca puntigliosa di un'identità chiara anche da neopromossa. È un'idea che sembra pagare, almeno al momento, e che diverte i tanti tifosi innamorati del bel calcio, di far ambientare nella nuova serie molti dei reduci della promozione (sorprendente e positiva la crescita di Calderoni e di Tabanelli) e di attendere senza grandi pressioni l'inserimento dei nuovi arrivati. Sotto questo punto di vista la voglia e la potenza fisica di Babacar e l'intelligenza calcistica, per ora appena intravista, di Imbula potrebbero realmente consentire in prospettiva un ulteriore, fondamentale, salto di qualità. Con qualche punto "in cascina", e sulla giusta strada, crediamo, per acquisire una precisa fisionomia, al Lecce non resta ora che espugnare il Via del Mare per dare tranquillità e maggiore entusiasmo all'appassionato popolo giallorosso.

(o-w.k.)