sabato 11 dicembre 2021 Godiamoci lo spettacolo, contro tutto e tutti

Il confronto in terra toscana con il Pisa capolista costituisce un ulteriore banco di prova per le ambizioni del Lecce. E' un passaggio importante (ma poche partite non lo sono nel torneo cadetto) non solo perché è l'ultimo degli scontri diretti nella parte alta della classifica nel girone di andata, ma anche perché infortuni e impiego continuato delle "prime scelte" di Baroni nel reparto offensivo – Coda, Di Mariano e Strefezza - impongono ai giallorossi di provare possibili alternative e consentiranno di testare realmente la qualità della rosa e la sua capacità di reggere un campionato tradizionalmente lungo e sfibrante, e contraddistinto dall'alternarsi di fasi più brillanti o più opache per la maggior parte delle squadre.
La comoda vittoria casalinga con la Reggina ha evidenziato l'abilità del Lecce di governare le partite anche senza particolari acuti e con una buona amministrazione delle energie fisiche e nervose. Quella con il Pisa può diventare un'altra partita emblematica. Gli uomini di Baroni sono attesi all'"Anconetani" da calore e entusiasmo forse eccessivi, ma che sono indirettamente una conferma della forza del Lecce e di quali possano essere le sue reali ambizioni. E' una partita nella quale il Lecce ha tutte le qualità per vincere, ma che può ugualmente perdere, non foss'altro che per la statistica. Non è però questo l'aspetto centrale, quanto piuttosto come la squadra saprà muoversi e quanto saprà mantenere la sua personalità e la sua impronta di gioco in un contesto particolarmente acceso e sostenuto da grandi aspettative e contro una squadra forse non eccelsa quanto a tecnica, ma sicuramente ispida.
Passano adesso in secondo piano gli sviluppi farseschi della vigilia e della prevendita di Pisa-Lecce, che ancora una volta hanno penalizzato la passione e la festosa mobilitazione di tanti cuori giallorossi sparsi per l'Italia: il calvario imposto per ottenere i preziosi tagliandi e le cervellotiche scelte di ordine pubblico, secondo un copione visto già troppe volte, soffocano la parte più bella del calcio, mentre plusvalenze, superleghe e pay TV continuano a instillare nel mondo del pallone il vero siero mortifero e a calpestare e mortificare passioni antiche e per certi versi sacre. E' incredibile come un anno e più di Covid, un anno di stadi vuoti e lugubri non abbiano ancora fatto capire ai signori del calcio quale sia il vero patrimonio di questo sport. Ma adesso, ci sono altri e più intriganti temi tecnici e agonistici che aspettano risposte dai colori giallorossi. Buttiamoci alle spalle anche queste piccole o grandi amarezze, godiamoci lo spettacolo, in tribuna o in poltrona, e proviamo a capire, ancora una volta, quanto ci può far innamorare e dove possa arrivare questo Lecce.

(o-w.k.)