martedì 26 novembre 2019 Orgoglio e frustrazione

Tabanelli disperato in una fase di Lecce-Cagliari
Tabanelli disperato in una fase di Lecce-Cagliari

Non siamo esperti di statistiche sul massimo campionato, ma crediamo che difficilmente la salvezza si ottenga con i pareggi. Certo è più facile si conquisti con la qualità del gioco e con la grinta: caratteristiche di cui certo il Lecce non difetta anche se contro il Cagliari al Via del Mare, in un grigio e ancora umido lunedì, ha ancora mancato l'obiettivo della prima vittoria casalinga.
Grinta, cuore, gioco e corsa hanno ampiamente controbilanciato il più elevato tasso tecnico dei sardi, che per la verità poco hanno fatto nel corso della partita per legittimare sia l'ottima posizione in classifica sia il doppio vantaggio, ottenuto prima con un rigore di Joao Pedro al 30' e poi con una rasoiata di Nainggolan nella ripresa (67') su goffa respinta di Tabanelli in area leccese. Il VAR e un fallo occasionale di La Mantia, prima, e un episodio sfortunato, poi, hanno rischiato di mandare a fondo il Lecce. Ancora una volta, però, i giallorossi hanno mostrato il meglio e grande convinzione nei propri mezzi quando sono stati punti sul vivo. Per tutto il primo tempo hanno comunque lottato alla pari, con alcuni uomini talvolta trascurati e questa volta letteralmente sugli scudi (Rossettini, Rispoli, dopo un avvio incerto, e, soprattutto, Lapadula e La Mantia, veri lottatori a supporto della squadra).
Subìto il doppio svantaggio, il Lecce ha spinto con rabbia sull'acceleratore ottenendo il pareggio su rigore (83') causato da un mani volontario di Cacciatore in area che ne determinava l'espulsione. La trasformazione di Lapadula innescava un duello rusticano tra la punta e il portiere cagliaritano Olsen, con evidente scena madre di quest'ultimo, che fatalmente si concludeva con il rosso per entrambi i duellanti. In superiorità numerica i giallorossi sembravano credere nella possibilità di riprendere e forse anche ribaltare il risultato e ci riuscivano ancora una volta grazie all'incursione del solito Calderoni che, liberato in area da un filtrante di Tachtsidis, al 91' piazzava nell'angolo alla sinistra del portiere una palla non potente ma precisa.
Il Lecce riprende così per i capelli una partita che avrebbe meritato di vincere per la maggiore qualità espressa e per le numerose occasioni create. Ne ricava l'ennesimo punticino casalingo, che può forse sembrare poco, ma che non deve scoraggiare, perché ottenuto da una squadra viva, ancora in crescita, consapevole del suo valore e convinta di poter raggiungere l'obiettivo.

(o-w.k.)