lunedì 03 febbraio 2020 Una boccata di aria nuova

La gioia per la prima vittoria casalinga
La gioia per la prima vittoria casalinga

Dopo un mercato invernale molto sofferto e molta, forse troppa, dietrologia sulle cattive prestazioni delle ultime partite, il Lecce trova finalmente smalto e goal contro un Toro in piena depressione. Il Via del Mare, che mai smette di incitare gli undici in campo, si riconcilia con il bel gioco e può finalmente accogliere vecchia guardia e nuovi arrivati in un abbraccio liberatorio.
Liverani getta nella mischia, oltre al già rodato Deiola, i nuovi Barak e Saponara e i nuovi innesti fanno subito la differenza. Più solido e dinamico a centrocampo, più fantasioso e rapido in avanti con i due "corti" Falco e Lapadula ben sostenuti dall'estro di un buon Saponara, il Lecce fa subito la partita e finalmente riesce a riproporre il gioco che era stato apprezzato nelle prime partite di questo campionato, con scambi rapidi, linee di passaggio precise nelle transizioni attive, e maggiore reattività nei recuperi. Complice anche un Torino molle e disordinato (a tratti inguardabile nella sua metà campo) il Lecce passa agevolmente in vantaggio con un tiro secco di Deiola all'11', servito al limite dell'area da Saponara su azione da corner, poi trova subito il raddoppio con un tiro preciso di Barak al 16', ancora in area granata. Il primo tempo scorre senza gradi scossoni: il solo Belotti e Verdi, fino all'uscita per infortunio (23') creano qualche problema alla difesa, che, ben protetta dalla linea centrale, non subisce quasi nulla. Solo un goal annullato a De Silvestri allo scadere per fuori gioco fa sussultare per pochi minuti i tifosi giallorossi.
Il secondo tempo è tutto di marca leccese: sempre in controllo della partita, il Lecce ripropone il suo gioco fatto di scambi palla a terra con rapide aperture verso Lapadula (grandissimo lottatore su ogni palla) e Falco. Proprio il numero 10 riceve palla al 64' sulla sinistra, si accentra e lascia partire uno splendido tiro da fuori che si insacca nel sette alla sinistra di Sirigu, facendo esplodere l'urlo della Nord. Nel corso della ripresa Liverani inserisce Petriccione e Shakhov per Deiola e Saponara; proprio Shakhov si procurava al 75' un penalty che Lapadula trasforma, trovando un meritato premio al suo impegno e alla sua capacità di lottare su tutti i palloni.
Certamente il successo franco verso il Torino (prima vittoria in casa in questo campionato), oltre a sfatare il tabù casalingo, restituisce fiducia agli uomini di Liverani e soprattutto credibilità alla sua filosofia di gioco. Ma difronte c'era una squadra obiettivamente in grande crisi; da domani ci sarà da sudare, ci sarà da lottare e da stringere i denti, e molto; dopo la "rivoluzione di gennaio" il Lecce è però apparso più tonico, finalmente in salute e forte di una maggiore convinzione, sostenuta dalla trasfusione di tecnica ottenuta dai nuovi arrivi. Si può competere fino all'ultimo, basta tenere bene a mente che la A è stato un regalo da difendere, non è acquisita per diritto divino: e, soprattutto, che una rondine non fa (ancora) primavera.

(o-w.k.)