domenica 05 luglio 2020 C'è poco da stare allegri

Paz guarda incredulo l'arbitro
Paz guarda incredulo l'arbitro

E così, pur in crescita e con una prestazione del tutto rispettabile, il Lecce porta a casa quattro schiaffoni anche da Reggio Emilia con il Sassuolo e deve ora chiedersi realisticamente dove e in che modo potrà racimolare i punti che servono per sperare ancora. In termini di classifica, e prescindendo dal risultato del Genoa, le possibilità di salvezza sono ancora concrete. A ciò si aggiunga che, sebbene il ritmo di questo finale di campionato non sia sostenibile con una rosa così ridotta, la squadra nel complesso appare in crescita, ancora capace di lottare e di essere propositiva e quindi sostanzialmente non rassegnata né in depressione.
Certamente restano le pecche e le ingenuità di sempre, enfatizzate da una forma fisica non perfetta e dal caldo di questo finale di stagione; perché è vero che dopo appena cinque minuti dal calcio d'inizio il Sassuolo è già in vantaggio con Caputo, ma è altresì chiaro che l'atteggiamento tattico leccese e una migliore capacità d'intesa tra gli 11 di Liverani, unitamente alla possibilità di vedere in campo finalmente un Farias all'altezza, rendono il recupero possibile. E così dopo aver subito il vantaggio degli emiliani il Lecce si riporta in parità già nel corso del primo tempo con un gol di Lucioni realizzato al 27' da azione di calcio d'angolo.
Anche nel secondo tempo al gol di Berardi al 18' su rigore i giallorossi sono in grado di rispondere con un rigore, per fallo su Babacar rilevato millimetricamente sulla linea dell'area del Sassuolo, che Liverani fa battere a Mancosu, facendolo entrare in campo per l'occasione, e che il rigorista salentino trasforma con la consueta freddezza. Ma proprio quando il Lecce sembrava di poter controllare la partita e, forse, passare in vantaggio (un Falco egoista si porta dietro tre uomini ma non serve per il colpo finale né Farias né Babacar liberi) il Lecce subisce un letale contropiede con conclusione di Boga che riesce a ad avvantaggiarsi anche di una serie di sfortunati rimpalli in area giallorossa. Al 38' infine il quarto goal di Muldur.
Nulla da dire, ancora una volta il Sassuolo si è dimostrato squadra molto tecnica, ben organizzate e bella a vedersi; ma anche il Lecce non ha sfigurato: la squadra è in crescita e sembra avere ancora fiducia nei propri mezzi, nonostante le tante reti subite, che certamente non aiutano l'autostima del reparto difensivo. E' comunque evidente che a questo punto la salvezza non dipende più solo da questi aspetti: il Lecce, fermo a 25 punti da tempo immemore per un filotto interminabile di sconfitte, è costretto a fare affidamento anche sulle disgrazie del Genoa, unica concorrente realisticamente ancora avvicinabile, in virtù anche dello scontro diretto da disputare. La retrocessione è un'ipotesi che avevamo considerato sin dall'inizio del campionato; spiace che questa rischi di concretizzarsi per una combinazione di circostanze che poco hanno a che vedere con la qualità del gioco, di cui le principali sono certamente la continua indisponibilità di alcuni giocatori per non precisati problemi fisici, la discontinuità di rendimento e scelte tecniche talvolta poco lineari.

(o-w.k.)