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domenica 14 marzo 2021 La versione di Eugenio
Il Lecce piega con quattro splendidi gol il Chievo, concorrente nella corsa verso i piani alti della classifica, e soprattutto regala finalmente continuità di prestazione e di risultati dopo un lungo periodo altalenante.
Bellissimo e a tratti spettacolare il primo tempo di Lecce-Chievo: nei minuti iniziali l'aggressività del Chievo sulla difesa leccese nella fase di costruzione crea ai giallorossi qualche difficoltà che è tuttavia superata cercando di arrivare alle punte con lanci lunghi e in un paio di situazioni anche efficaci. Con il passare dei minuti però gli uomini di Corini si ritrovano splendidamente in campo e offrono giocate intense e per lunghi tratti tecnicamente di qualità. Così la capacità di costruzione e la qualità di esecuzione del Lecce prendono progressivamente il sopravvento fino ad arrivare al goal di Maggio che all'8', appena dentro l'area veronese, capitalizza un preciso colpo di tacco di Henderson con un tiro sotto la traversa. I giallorossi subiscono il ritorno del Chievo che ottiene il pareggio sul calcio d'angolo al 22', con un colpo di testa di Obi da centro area, ma da quel momento è soltanto un monologo giallorosso con il doppio vantaggio di Coda (due micidiali conclusioni al 24' su servizio di Meccariello e al 37' su assist di Hjulmand). Lo stesso Pettinari si sblocca infine di testa al 41', suggellando una prestazione ancora una volta convincente, al termine di un'azione perfetta per precisione e velocità orchestrata da Henderson e Maggio.
Il secondo tempo dei giallorossi, anche a seguito di una serie di sostituzioni obbligate in vista del turno infrasettimanale, non è all'altezza del primo, anche perché il Chievo riesce ad accorciare le distanze con una punizione di Mogos e poi, al 60', spaventa per un generoso calcio di rigore assegnato a seguito di un intervento di Gabriel in uscita, ma gettato alle ortiche da Leverbe.
Con un po' di buona sorte, ma anche con ordine e convinzione, il Lecce porta comunque a casa un risultato molto importante sia perché riduce significativamente le distanze con le prime due posizioni in classifica ma soprattutto per l'autostima che instilla nella squadra e nei singoli.
In effetti, se indicazioni di carattere generale si volessero trarre dalla prova contro il Chievo, potremmo senz'altro affermare che la partita ha riproposto quel Lecce e quell'impostazione di gioco che avevamo apprezzato nelle prime partite del girone di andata e che molti temevano si fossero definitivamente perse.
Tre qualità sembrano caratterizzare il Lecce visto sabato e in parte anche nella partita di Reggio: densità, aggressività e velocità di esecuzione. Questi aspetti fanno la differenza rispetto alle prestazioni opache di qualche settimana fa e sembrano in questo momento i fattori capaci di dare una spinta al campionato dei giallorossi.
Gli undici messi in campo da mister Corini nel primo tempo, che oggi sembrerebbero rappresentare l'assetto ideale della squadra, almeno visti i risultati, hanno innanzitutto mostrato una capacità di occupare in modo quasi scientifico gli spazi in ogni zona del campo e di muoversi in modo coordinato intorno allo sviluppo dell'azione fornendo in questo modo poche linee di passaggio agli avversari in fase di ripiegamento e molteplici opportunità di gioco quando il Lecce si porta in avanti. Anche l'aggressività con cui i giallorossi hanno affrontato i portatori di palla avversari e quindi riproposto spesso ripartenze efficaci ha permesso in diverse fasi dell'incontro di creare situazioni pericolose e ha contribuito a sostenere in alcuni casi la fase difensiva.
Ma quello che spicca sopra tutto è la velocità di esecuzione, che grazie alla tecnica della maggior parte degli interpreti in campo (Hjulmand e Pettinari su tutti) si trasforma in un'arma importante e può tradursi in conclusioni precise e letali come nel caso dei goal ammirati sabato al Via del Mare.
Pur nella discontinuità di alcune prestazioni, i risultati hanno ora portato il Lecce a ridosso delle prime: la partita con i veneti ha mostrato con chiarezza quali siano le qualità su cui la truppa giallorossa può fare affidamento per dare l'assalto alle avversarie che attualmente ha davanti a sé. Già tra poche ore potremo verificare se quanto visto nelle ultime partite rappresenti effettivamente una soluzione stabile agli imbarazzi talvolta manifestati nel corso di questo campionato. È quello che tutti ci auguriamo, in nome dello spettacolo e, perché no, anche in vista di traguardi ambiziosi.