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venerdì 24 settembre 2021 Il Lecce ritrova il sorriso

È sempre difficile, soprattutto in un confronto che vede di fronte due squadre teoricamente di pari valore, stabilire rispetto al risultato dove finiscano i meriti di una squadra e dove comincino i demeriti dell'avversaria.
Nel caso del confronto con il Crotone i giallorossi avevano di fronte una squadra appena retrocessa dalla serie A e con uomini di indubbio valore nei diversi ruoli: il Lecce, tuttavia, è stato questa volta pienamente all'altezza dell'importanza del match e in modo quasi chirurgico ha colpito il Crotone in tutte le occasioni in cui si è scoperto. Il risultato (3-0) fotografa chiaramente da un lato applicazione e determinazione del Lecce, dall'altro errori e scarsa vena dell'avversario.
Il Lecce parte con una ottima disposizione in campo e con la giusta aggressività. Dopo appena 4 minuti è già in vantaggio con una ripartenza pressoché perfetta: esecuzione "alla mano", come si direbbe in gergo rugbistico, che con quattro passaggi mette Di Mariano, sulla sinistra, nelle condizioni di battere a rete con precisione. Sono invece più da addebitare a disattenzioni dei padroni di casa gli altri due goal: il secondo (23') nasce da una rimessa laterale che coglie impreparati i giocatori rossoblù e consente a Strefezza di incunearsi nell'area avversaria e di servire con un traversone preciso ancora una volta Di Mariano per il tap-in. Il terzo vede protagonista lo stesso Strefezza che al 69' raccoglie un rilancio della difesa, con il Crotone sbilanciato in avanti, e riesce, negli spazi stretti, a giocare il suo marcatore diretto e a calciare a rete alle spalle di Festa.
Il Lecce ha quindi chiuso il conto in poco più di un'ora e questa volta senza avere mai incertezze difensive anche grazie all'ottima giornata dei due centrali e a una prestazione di rilievo dei due esterni, Gallo e, soprattutto Gendrey, finalmente ben inserito, sempre propositivo e tecnicamente quasi impeccabile.
Si è finalmente visto un Lecce determinato, con gli uomini in campo che avevano una chiara idea dei movimenti e delle soluzioni da perseguire; in definitiva una buona interpretazione degli schemi ricercati da Barone (un 4-3-3 bene eseguito) in cui gli esterni risultavano finalmente efficaci e precisi nella costruzione dell'azione.
La prestazione con il Crotone, dopo l'affannosa rincorsa nella partita casalinga con l'Alessandria, ha dato certezze e maggiore tranquillità all'ambiente e alla squadra e ha mostrato molti uomini in crescita, soprattutto tra i nuovi arrivati (oltre al francese, buona la prova di Gargiulo e di Strefezza, sfavillante e incontenibile Di Mariano). Cominciano quindi a vedersi con maggiore chiarezza le qualità della rosa e la praticabilità del modulo (o dei moduli) privilegiati dall'allenatore. Saranno importanti sia un adeguato turnover, con un utilizzo intelligente dei cambi, sia un buon grado di duttilità tattica, per non disperdere quanto di buono il Lecce si porta dietro dalla scorsa annata (la precisione e la tecnica di Coda, la voglia di Rodriguez, l'efficacia di Hjulmand) e per valorizzare i molti giovani che costituiranno il futuro della squadra. Per ora si torna comunque a sorridere, ed è veramente quello che adesso conta.