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sabato 16 aprile 2022 Con il coltello tra i denti

Il Lecce arriva alla stretta finale di un campionato di B mai così tirato dopo aver portato a casa l'intera posta nelle ultime tre partite e aver verificato il proprio stato di salute e soprattutto una rodata "intelligenza calcistica" nell'ultimo, difficile incontro casalingo con la Spal.
Per fronteggiare tasso tecnico e capacità realizzativa dei giallorossi la Spal ha dovuto buttare sul terreno nei primi 40 minuti grandi energie. Gli uomini di Venturato hanno attuato un pressing alto, indubbiamente efficace, per impedire agli uomini di Baroni di avvicinarsi alla propria area. La capacità di contrastare il Lecce si è però esaurita progressivamente tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo, e questo ha consentito a Coda e compagni di rendersi pericolosi a più riprese e al centravanti di casa di fornire (66') uno splendido assist al giovane Helgason che ha così realizzato il goal della vittoria e il suo primo con la maglia giallorossa.
Al di là degli episodi che hanno caratterizzato la partita e delle difficoltà che il Lecce ha incontrato almeno inizialmente, con la Spal si è vista ancora una volta una prova di maturità: il Lecce ha avuto pazienza, non si è mai scomposto, ha giocato con la consapevolezza delle proprie qualità e ancora una volta ha colpito non appena si è aperta un'opportunità, dopo aver in realtà mancato il goal per un soffio, in un paio di occasioni, con ottime conclusioni dello stesso Coda. Che il Lecce non sia riuscito a chiudere il conto con un secondo goal è irrilevante, con il senno di poi, anche se una partita gestita con un vantaggio di misura, abbiamo visto molte volte, può trasformarsi in pochi secondi in uno psicodramma per un errore o semplicemente per un rimpallo.
Così non è stato e anzi il Lecce ha mandato un segnale importante riguardo all'equilibrio con cui sembra in grado di gestire le situazioni di pressione legate all'ultimo scorcio della stagione e su quanto sia consapevole delle proprie qualità. Il gruppo appare unito, sereno, si diverte, anche se, fatalmente, in quest'ultima fase della stagione lascia al margine alcuni giocatori che sono stati importanti e apprezzati dal popolo giallorosso (Majer su tutti).
È preferibile non usare qui frasi fatte (del tipo "Lecce padrone del proprio destino"); si può comunque dire che in una posizione di classifica oggi particolarmente comoda, il Lecce dovrà solo continuare a credere nella propria qualità e, tutti - squadra, tecnico, società - dovranno fare tesoro dell'infausto epilogo dello scorso anno. Ma siamo sicuri che su questo tutti gli attori coinvolti siano stati opportunamente sensibilizzati.
Ancora quattro turni, quindi, da non sottovalutare anche se l'avversario può apparire privo di obiettivi, ancora un po' di attenzione e di determinazione, per raggiungere un traguardo che confermerebbe la validità di un progetto, i meriti di una squadra, dei tanti singoli che abbiamo visto lottare nelle ultime settimane con il coltello tra i denti, e che premierebbe l'amore e l'entusiasmo senza eguali del popolo giallorosso.