Tabellino della partita

05/12/1976 - Rimini (FO), stadio Romeo Neri
11° giornata del Campionato di Serie B 1976/1977
Rimini 0Lecce 1
Tancredi
Agostinelli
Raffaeli
Sarti
Rossi Giampaolo
Berlini
Fagni
Di Maio
Pellizzaro Domenicacci
Russo
Carnevali
Nardin
Lorusso
Croci
Mayer
Zagano
Pezzella
Sartori
Cannito
Loddi
Fava
Montenegro
All.: Perversi/Helenio HerreraAll.: Renna
Eventi:
18' Sostituzione Giannattasio per Lorusso
22' Gol Montenegro
25' Ammonizione Carnevali
33' Ammonizione Nardin
46' Sostituzione Marchi per Raffaeli
81' Espulsione diretta Sartori
81' Ammonizione Sartori
Arbitro: Menicucci di Firenze
Note:
Giornata rigida, cielo coperto, terreno di gioco soffice; spettatori 12.000. Ammoniti per proteste Carnevali, per simulazione Nardin. Allontanato dal campo il massaggiatore del Lecce all'11' della ripresa. Espulso Sartori per comportamento blasfemo. Calci d'angolo 16 a 1 per il Rimini (p.t. 5 a 1). Sorteggio antidoping negativo. A disposizione in panchina per il Lecce il secondo portiere Vannucci e lo stopper Loprieno; per il Rimini il secondo portiere Recchi e l'interno Romano. Presenti un paio di centinaia di tifosi salentini (studenti di Siena e di Ferrara con tanto di striscioni, oltre agli immancabili ultras giunti da Lecce)
Cronaca:
La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 6 dicembre 1976 così titolava: "LECCE, cadetto d'onore a Rimini chiama con Montenegro" Il mago Helenio Herrera non ha plagiato il Lecce che ha vinto la partita nel momento più delicato, quattro minuti dopo che Renna era stato costretto a rivedere l'assetto difensivo sostituendo Lorusso, cui si era riacutizzato il dolore alla coscia, con Giannattasio, ed il Lecce era rimasto con un solo difensore fisso, Zagano. Il Rimini proprio per questo si era spinto maggiormente all'attacco ma in una rapida azione di contropiede rimaneva trafitto. Su lungo rilancio di Nardin, la palla varcava il centrocampo ed era deviata di testa da Loddi in avanti per Montenegro che, molto opportunamente si stava portando nella posizione giusta. L'ala agganciava la palla, si infilava tra due avversari passandola sul destro e dal limite con un tiro secco segnava nell'angolino, a destra di Tancredi. Era quello il gol del primo successo esterno del Lecce in questo campionato, il gol che ha forse ridimensionato la rinascente fama di Helenio Herrera, ingaggiato dalla squadra romagnola come consulente fino a tutto dicembre con un compenso di venti milioni. In campo il Lecce era tutto in difesa. Aveva in avanti il solo Loddi, per di più impossibilitato ad impegnarsi come nel primo tempo, a correre ed a lottare cioè, per i dolori addominali che non gli consentivano il benchè minimo sforzo. E per giunta pochi minuti dopo la squadra salentina perdeva Sartori, ammonito ed espulso nel giro di pochi secondi per una bestemmia di rabbia. Il Lecce ha saputo vincere nel momento più delicato e più difficile, quell'uno a zero va considerato anche la risultanza di una partita preparata molto accortamente sul piano tattico. E lo attesta in termini pratici non solo lo splendido gol di Montenegro (il primo che abbia subito il Rimini da quando è sotto la cura Herrera), ma anche il palo colpito da Croci in un'altra rabbiosa azione di disimpegno a venti minuti dalla fine.