Tabellino della partita

23/03/2003 - Trieste, stadio Nereo Rocco
27° giornata del Campionato di Serie B 2002/2003
Triestina 0Lecce 1
Pagotto
Ferri
Bega
Bacis
Parisi
Boscolo
Masolini
Delnevo
Zanini
Fava
Baù
Rossi
Cirillo
Silvestri
Stovini
Abruzzese
Piangerelli
Donadel
Giacomazzi
Camorani
Chevanton
Vucinic
All.: All.: Rossi
Eventi:
42' Autogol Pagotto [aut.]
46' Sostituzione Beretta per Fava
46' Sostituzione Gentile per Boscolo
80' Sostituzione Di Vicino per Vucinic
80' Sostituzione Rigoni per Ferri
90' Sostituzione Bojinov per Chevanton
Ammonizione Zanini
Ammonizione Stovini
Ammonizione Giacomazzi
Ammonizione Cirillo
Arbitro: Tombolini di Ancona
Note:
corner: 7-0; recupero: p. t. 1'; s. t. 4'
Cronaca:
Delio Rossi non riesce a recuperare Tonetto e arretra Giacomazzi inserendo in avanti Camorani. Sarà una mossa decisiva. Nella Triestina Ezio Rossi, un po' a sorpresa, preferisce Boscolo al gioiellino Gentile. La gara si apre con una Triestina insidiosa: dopo 45'' Baù tenta di servire Fava, ma c'è la pronta uscita di Gegè Rossi. Al 6' corner per la Triestina, sulla respinta della difesa salentina, si avventa Delnevo che conclude impensierendo non poco Rossi. Al 20' Donadel lancia in area Camorani che, un po' indeciso su come concludere, sceglie il colpo di testa che viene parato facilmente da Pagotto. Al 22', dopo una punizione ben respinta dalla difesa biancorossa, c'è un insidioso tiro di Chevanton respinto dal portiere giuliano. Al 40' Vucinic serve Chevanton che, dopo aver magistralmente superato due difensori alabardati, fa partire un tiro piazzato che sfila fuori di pochissimo. Il vantaggio del Lecce tuttavia è nell'aria e arriva al 42': gran tiro dalla media distanza di Giacomazzi, palla che prende in pieno il palo e, dopo aver carambolato sulla spalla di Pagotto proteso in tuffo, finisce in rete. Al 46', sempre della prima frazione, c'è una conclusione di Boscolo altissima. Alla fine di un primo tempo bello, ma non troppo, illuminato soltanto dalle prodezze di Chevanton e Giacomazzi, i commenti dei giornalisti salentini e non presenti in tribuna stampa al "Nereo Rocco" sono buone. Ecco le impressioni di Daniele Benvenuti, inviato di "Tuttosport": "Il gol? Una rete importante per le sorti di un Lecce autoritario che ha saputo affrontare bene la Triestina. I giallorossi hanno dimostrato di poter colpire quando hanno voluto e la fortuna del gol ripaga comunque la malasorte nella conclusione precedente di Chevanton. Comunque se il Lecce oggi vincesse taglierebbe psicologicamente le gambe alla Triestina: i veri valori del campionato potrebbero vedersi, con gli alabardati che hanno perso troppe partite ultimamente; il Lecce potrebbe invece fare quel salto di categoria tanto voluto dalla tifoseria. Cosa mi ha impressionato di più? La capacità che, quando partono in progressione, hanno di impressionare gli avversari Vucinic e Chevanton, anche se poi non vanno al tiro. Inizialmente è partito male Abruzzese su Baù, poi si è rifatto". Nel secondo tempo padorni di casa prevedibilmente alla ricerca del pareggio. Il primo quarto d'ora passa però senza che si possa annotare nulla sul nostro taccuino. Al 64' punizione di Parisi con palla sul fondo. Al 68' punizione di Delnevo, respinta della difesa del Lecce, e conclusione al volo di Parisi alta sulla traversa. Al 71' ci prova dal limite Zanini, ma la palla è alta. Al 74' Delnevo, servito da Parisi, conclude in girata con palla sul fondo. Al 76' riecco Chevanton, semina il panico nella difesa, ma conclude di pochissimo fuori. Al 78' contropiede del Lecce, Vucinic serve Chevanton che, solo davanti a Pagotto, si vede clamorosamente anticipato dall'ex estremo difensore del Perugia. Sul proseguio dell'azione, Baù, sull'uscita di Gegè Rossi, si divora incredibilmente il pareggio con un pallonetto che termina alto. All'87' conclusione del neo-entrato Rigoni con plastica parata del numero uno salentino. All'88' tiro di Delnevo da fuori area con palla che termina sul fondo sotto la sguardo vigile di Gegè Rossi. Al 91' l'ultima occasione è per il Lecce, Bojinov ruba palla a un difensore alabardato e conclude sfiorando il palo della porta triestina.